Donne nell’edilizia in legno: profili professionali in evoluzione

Il mondo del lavoro sta attraversando una fase di cambiamenti e non da ultimo, con il passaggio generazionale, i classici modelli di professioni e ruoli vengono meno anche nel settore delle costruzioni in legno. L’evento di settore di Holzbau Plus ha affrontato la questione di come le aziende possano rispondere all’interesse delle donne per una carriera nel mondo dell’edilizia in legno.

Essendo un settore molto legato alle tradizioni, l’edilizia in legno sta vivendo una trasformazione lenta ma inesorabile. Occupate per lungo tempo dagli uomini, le diverse professioni nelle costruzioni in legno ora si aprono sempre più ai molteplici talenti e capacità delle donne. Dando uno sguardo alle statistiche si capisce come il cammino verso un rapporto più equilibrato tra uomini e donne per la professione dei carpentieri, soprattutto nelle attività artigianali, sia ancora lungo. Negli ultimi tre anni solo l’1-2 % degli apprendisti carpentieri era di sesso femminile.

Cambiare approccio

La professoressa Katrin Künzi Hummel della Scuola universitaria professionale di Berna (BFH) si confronta da molti anni con le donne impegnate nel settore delle costruzioni in legno. Basandosi sulla sua esperienza pratica e su studi scientifici, nella sua relazione introduttiva ha presentato diversi spunti su come le imprese specializzate nell’edilizia in legno possono portare avanti il cambiamento necessario. «Le professioni nell’edilizia in legno non dovrebbero limitarsi alla produzione tecnica, perché hanno sempre anche un aspetto creativo. Questa dimensione andrebbe messa maggiormente in risalto per potersi rivolgere di più alle donne», afferma la professoressa. Allo stesso modo, sia il settore che le aziende dovrebbero ripensare la propria comunicazione. Contenuti, linguaggio e immagini si concentrano troppo spesso su stereotipi maschili. Perché le donne prendano in considerazione l’eventualità di lavorare in questo ambiente, sono assolutamente necessari modelli come la «Carpentiera in tour» che mostrano cosa è possibile fare.
Se le donne lavorano in aziende specializzate nell’edilizia in legno, il loro esempio può servire a mostrare modelli di carriera. Oltre al desiderio di una professione con prospettive per il futuro, per molte donne la possibilità di conciliare lavoro e famiglia riveste un ruolo importante. Le imprese dovrebbero quindi valutare opzioni per orari di lavoro più flessibili, a tempo parziale o a turni, non solo per attirare le donne specializzate.

Resistenze sul campo

La tavola rotonda svoltasi durante l’evento di settore ha dimostrato che nella quotidianità lavorativa c’è ancora molto da fare. Inserirsi in questo campo continua a non essere facile per le carpentiere.
Camille Seidler, oggi ingegnere per l’edilizia in legno presso Pirmin Jung AG, si è lamentata per la mancanza di sostegno durante il suo apprendistato come carpentiera. Dopo che l’azienda formatrice non ha voluto assumerla in quanto donna, in un primo momento ha optato per un altro percorso professionale. Lara Zwiefelhofer, che per oltre sei mesi ha visitato scuole e diverse imprese specializzate in qualità di «Carpentiera in tour» per conto di Holzbau Schweiz, ha vissuto esperienze migliori presso i suoi datori di lavoro. Tuttavia, ha sottolineato come le donne debbano impegnarsi di più rispetto agli uomini per essere accettate.
Lo spirito di iniziativa è richiesto come ha dimostrato anche l’esempio di Astrid Späti. Parallelamente ai suoi impegni in famiglia, l’economista aziendale si è ritagliata uno spazio nell’attività operativa della Späti Holzbau AG, creandosi autonomamente i propri ambiti di responsabilità. «Per le donne ora è possibile accedere al nostro settore, tuttavia continuano a essere assunte prevalentemente per mansioni amministrative», ha fatto notare Späti. Come membro del gruppo specialistico «Donne imprenditrici e dirigenti» di Holzbau Schweiz, ha sottolineato l’importanza dell’interconnessione tra carpentiere e dirigenti donne per lo scambio di conoscenze. Allo stesso tempo, invece di consolidare i modelli di ruoli tradizionali, bisognerebbe iniziare a pensare in modo aperto.
Per quanto riguarda le nuove leve, i cambiamenti non sono ancora così evidenti. Jürg Hugener, responsabile del gruppo specializzato in costruzioni in legno presso la Scuola professionale industriale Wetzikon, ha espresso soddisfazione per il fatto che 7 degli attuali 117 apprendisti sono donne. Un aumento del 600 percento rispetto all’anno precedente. Ma non ha parlato ancora di un’inversione di tendenza. «Abbiamo bisogno del sostegno del personale docente e delle aziende affinché la formazione diventi un’esperienza positiva per le donne», ha spiegato Hugener durante l’evento.

Una «quota rosa» più elevata contribuisce al cambiamento culturale

La discussione si è conclusa con raccomandazioni per le aspiranti carpentiere e suggerimenti per le imprese. Lara Zwiefelhofer e Camille Seidler hanno semplicemente consigliato di provare. Le donne dovrebbero avere la consapevolezza di possedere le stesse abilità artigianali degli uomini. Ma servono anche perseveranza e il coraggio di comunicare apertamente le proprie esigenze. Dalle aziende invece ci si aspetta che promuovano una cultura di gruppo e una comunicazione rispettose e che investano in strumenti tecnici avanzati.
Al termine della discussione, Astrid Späti ha affermato che per le donne nel settore delle costruzioni in legno è fondamentale migliorare la rete di contatti. A tal fine, oltre alle dirigenti, sarebbe opportuno esaminare altre possibilità di creare tali contatti. Un pensiero condiviso anche da Jürg Hugener che ha inoltre invitato le aziende a sostenere attivamente le donne che per la prima volta si avvicinano a questa professione.
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